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Inizialmente pubblicato su un periodico parigino e solo nel 1936 uscito in volume, Giorni maledetti è la terribile cronaca - ambientata sullo sfondo di due citta, Mosca e Odessa - della guerra civile che insanguinò la Russia tra il 1918 e il 1919. Protesta appassionata contro la rivoluzione bolscevica e insieme difesa nostalgica delle fondamenta patriarcali della Russia, il libro è uno dei rari resoconti del periodo che avrebbe cambiato per sempre il destino della Russia. Bunin riferisce di conversazioni catturate per strada, cita estratti di giornali e discorsi di personaggi illustri, evoca le grandi figure letterarie e politiche dell'epoca senza nascondere avversioni e antipatie. Tradotto per la prima volta in italiano, "Giorni maledetti" è anche l'unica opera in cui l'autore abbandona il suo abituale e altero riserbo per dare voce alla disperazione personale di fronte alla "catastrofe" rivoluzionaria.